Cosa fare dopo un corso barman

Materiale formativo corso barman

E ora che il corso barman è finito… cosa fare? Questa è sicuramente una delle tante domande che un aspirante bartender si pone alla fine di questa tappa del suo percorso. Ecco cosa ne pensiamo.

“Il Bartender è un professionista completo in grado di miscelare cocktails, realizzare tutte le ricette di caffetteria e in generale, saper gestire il banco bar nel suo complesso e in ogni momento della giornata”

A coloro che hanno frequentato il corso di American Bar & Mixology in Flair Project, questa frase ricorderà senz’altro la prima lezione…è il nostro modo di mettere le cose in chiaro: conoscere le ricette, la merceologia, padroneggiare le tecniche di versata, è necessario ma non basta. Non più, vista la crescita esponenziale dei Barmen e dei locali e visto il numero sempre maggiore di Bar che scelgono di restare aperti dalla mattina alla notte inoltrata. L’esigenza attuale èquella di essere figure professionali preparate e competenti in tutti gli ambiti. Ecco quindi che la formazione diventa un’esigenza, un qualcosa da coltivare costantemente e un investimento necessario di indubbio profitto.
Allo stesso modo in Flair Project abbiamo investito su insegnanti altamente qualificati per ognuno dei nostri corsi e delle nostre masterclass. Garantire agli studenti la migliore crescita professionale possibile è una priorità.

Non solo cocktails

Per questo, una volta terminato il corso di American Bar, è fondamentale proseguire nello studio, perfezionare le proprie abilità e rafforzare i punti deboli. Ad esempio, frequentare un corso di Specialty Coffee, permetterà di padroneggiare gli strumenti, approfondire la conoscenza merceologica della materia, conoscere e applicare le tecniche di estrazione del caffè e montatura del latte. Queste abilità saranno fondamentali per lavorare in contesti dove sono richieste competenze sia in caffetteria che in miscelazione. Saper fare centinaia di cocktail ma non un cappuccino, non è il miglior modo di presentarsi, né col cliente né col potenziale datore di lavoro.

latte-art-corso-barman

Il Flair è altrettanto importante. Non è una disciplina che ha a che fare solo con le competizioni: aiuta a stare dietro al bancone con maggiore disinvoltura, a lavorare in scioltezza e muoversi in maniera spettacolare, intrattenendo il cliente durante al preparazione dei drink. Chiaramente, prima di praticarlo sul posto di lavoro, è necessario allenarsi molte ore in aula. Mai eseguire un “trick” se non si è più che sicuri della sua riuscita!

corso flair basic roma

Dopo il corso barman: studiare, studiare, studiare

Questi tre corsi barman (American BarCaffetteriaFlair) rappresentano la formazione di base per un bartender, ma non sono che l’inizio. Negli ultimi anni abbiamo assistito infatti ad un’evoluzione rapidissima nel mondo del bar, quella che viene definita “Cocktail Renaissance”: sono tornate di moda attrezzature e tecniche del passato, e anche molti drink che sembravano caduti nel dimenticatoio hanno fatto la loro ricomparsa al bancone. Uno degli effetti di questa tendenza èsenz’altro il rinnovato interesse per la merceologia di liquori e distillati. Su internet ci sono info poco esaustive, contraddittorie e fuorvianti, dato lo scarso numero di siti veramente affidabili cui attingere. Ne consegue che l’unico modo per restare davvero aggiornati è frequentare masterclass di settore guidate da figure che hanno cultura profonda dei prodotti, che sono in grado di raccontarli come nessun altro e possono portare la loro esperienza diretta.

Le masterclass

Ogni mese Flair Project propone almeno uno di questi appuntamenti in forma gratuita, nei quali un’azienda invia il suo Brand Ambassador per accompagnare i partecipanti alla scoperta di una o più specifiche referenze, illustrandone la storia, il metodo produttivo, le caratteristiche organolettiche. Tuttavia, una comprensione approfondita degli spirits èraggiungibile tramite seminari (di durata variabile fra 2-4 giorni) tenuti da esperti di settore. Questi personaggi conoscono i prodotti meglio di chiunque altro, perché hanno passato anni a studiarli e perché spesso collaborano con le aziende.

Formazione, infine, non significa soltanto “merceologia”: l’approfondimento di un tema o uno stile, una masterclass sul Flair o sulle abilità tecniche. Particolare menzione va fatta sul Craft Flair. Questa disciplina nata negli ultimi anni che si concentra su rapidi movimenti acrobatici da fare con gli oggetti più piccoli (spoon, Jigger, cannucce, tovagliolini). Rispetto al Flair tradizionale ha il vantaggio di poter essere praticata anche in contesti molto eleganti come Hotel di lusso, dove proprio non è il caso di mettersi a lanciare bottiglie in aria. Tutto contribuisce ad accrescere la professionalità e il potenziale di un barman.

masterclass corso barman

Ovviamente tale obiettivo è raggiungibile a patto di scegliere veri professionisti per formarsi e non affidarsi al primo post sponsorizzato su un corso barman che si legge su internet.

Apparentemente è un percorso che può spaventare, è comprensibile come dopo il corso di American Bar la voglia di tuffarsi a capofitto nel mondo del lavoro sia tanta. Ma l’occasione d’oro, il colloquio importante possono capitare in qualsiasi momento, ed è importante arrivarci preparati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *